Playa del Carmen, stato di Quintana Roo, Messico. Popolata da Messicani provenienti da ogni stato e da stranieri provenienti da oltre 40 Paesi del pianeta, è una delle località al mondo con il maggior tasso di crescita demografica: gli Italiani sono la comunità più numerosa.
Le opportunità di lavoro e il clima gradevole tutto l’anno, oltre alla bellezza del Mar dei Caraibi, hanno trasformato questo villaggio di pescatori nell’epicentro di uno sviluppo turistico senza pari al mondo, che attrae per lo stile informale della sua architettura e quello ancora più informale delle sue notti…
Antonello Pascuzzo è general manager (rigorosamente italiano) del DMC Karma Trails, uno dei più quotati in loco: è uno di quegli “Italiani-naturalizzati-Messicani” che ha trovato la propria Eldorado a Playa del Carmen. A lui abbiamo chiesto com’è lavorare in un paradiso terrestre.
Signor Pascuzzo, che cosa spinge un italiano ad aprire un DMC negli Estados Unidos Mexicanos?
«L’interesse principale è sicuramente dato dalla posizione geografica di questo Paese, che si trova a poche ore di volo da Stati Uniti, Canada, e America Latina in generale, quindi con un potenziale turistico considerevole.
In qualità di italiano, posso confermare però che il Messico è una destinazione turistica che è sempre stata di forte interesse per i nostri connazionali. È facilmente comprensibile, quindi, che la maggior parte degli operatori e delle agenzie che sponsorizzano la desti– nazione, così come i turisti individuali, necessitino e ricerchino punti di riferimento che possano garantire servizi ricettivi di qualità, forniti da persone con le quali si possa parlare la stessa lingua
e soprattutto si ragioni sulla stessa lunghezza d’onda».
I turisti italiani si fidano di un connazionale per l’organizzazione del proprio tour o al contrario sono inizialmente restii?
«Direi anzi che si fidano quasi esclusivamente di un connazionale, soprattutto quando si parla di comunicare via mail o prenotare tramite internet. Personalmente mi è capitato addirittura di dover fornire informazioni personali riguardanti l’esistenza della mia famiglia in Italia,
al fine di poter ricevere la fiducia da parte di alcuni clienti e poter quindi confermare dei pacchetti turistici».
Qual è il tratto distintivo di Karma Trails? Perchè le agenzie lo scelgono come DMC?
«Sicuramente ci distingue l’attenzione personalizzata tanto ai nostri clienti b2b che a quelli individuali. La nostra filosofia aziendale è quella di dedicare tutto il tempo e le attenzioni necessarie alla creazione del pacchetto turistico o del programma di viaggio incentive, affinché la scelta dei servizi risulti una combinazione perfetta tra i nostri suggerimenti in qualità di esperti della destinazione e i gusti di base delle persone che ci scelgono».
«Inizialmente non nascondo che la difficoltà maggiore è stata quella di far conoscere i nostri prodotti e la nostra professionalità all’interno di una zona dove c’era, e c’è tutt’ora, tanta concorrenza… Fortunatamente per noi qui c’è tanta improvvisazione, quindi è bastato dimostrare l’alta qualità dei nostri servizi per essere riconosciuti in zona come “agencia” di fiducia».
Cosa significa, oggi, creare un viaggio su misura?
«Per noi significa lasciare al cliente la libertà di pianificare l’itinerario del proprio viaggio seguendo delle linee guida che noi forniamo al momento della contrattazione.
L’iter normalmenteprevedeundesideriodibaseespressodalcliente, la riorganizzazione delle idee da parte nostra in termini di fattibilità e la successiva proposta di un programma: possiamo “matchare” le attività creando un itinerario assolutamente ad hoc che si avvicini il più possibile ai sogni e alle aspettative del cliente.
«Mi riferisco alla possibilità di disegnare il proprio viaggio ideale in Messico, scegliendo il periodo, i luoghi, le attività: dal Jungle Quad Runner al nuoto con i delfini, dallo snorkeling con lo squalo balena al Cerimoniale Maya di purificazione, dagli incredibili siti di questo popolo antico, disseminati nello Yucatán e nel Chiapas, alla visita della Riserva della Biosfera di Sian Ka’an».
Qualche aneddoto?
«Ci siamo trovati di fronte a delle richieste veramente particolari: l’anno scorso, ad esempio, abbiamo organizzato un viaggio incentive per un gruppo di 90 dentisti con ri– spettive famiglie al seguito. Oltre alle attività da noi normalmente proposte, ci hanno richiesto di poter visitare alcuni dei principali centri odontoiatrici locali ed assistere a degli interventi dal
vivo! Nonostante l’iniziale perplessità, abbiamo contattato i direttori delle cliniche selezionate e siamo riusciti a far sì che il contingente, suddiviso in gruppi, potesse assistere ad interventi di particolare interesse per la loro attività.
Dopo di questo, direi che siamo pronti a soddisfare qualsiasi richiesta. O quasi!»